Biathlon
Biathlon, Dorothea Wierer continua a riscrivere la storia dello sport italiano. Anterselva si inchina alla sua regina
Tripudio ad Anterselva. Al termine della prova ad inseguimento dei Mondiali 2020 di biathlon le braccia alzate sono quelle di Dorothea Wierer, classe 1990 nata e cresciuta su queste nevi, che si laurea per la seconda volta in carriera campionessa del mondo. La Südtirol Arena in questa domenica si è presentata gremita di appassionati giunti da tutta Europa per supportare la vera stella di questa edizione dei Mondiali, perché l’aria che tirava sin dal termine della sprint era di quelle delle grandi occasioni. Si era detto più volte precedentemente a questa settimana che probabilmente l’occasione migliore di tutte Dorothea l’avrebbe avuta proprio nell’inseguimento qualora fosse riuscita a rimanere vicina al podio nella sprint, esattamente quanto accaduto.
Ieri l’azzurra aveva dichiarato di voler attaccare a testa bassa e sin dal primo metro si è visto che le sensazioni erano quelle giuste. Il passo era quello giusto per poter sognare e solamente il poligono restava tra lei e un grande risultato. La campionessa che è in Wierer ha saputo prevalere anche sul suo istinto, permettendole di ragionare attentamente nel quarto poligono dopo l’errore iniziale e chiudere tutti i restanti bersagli. A detta della stessa Marte Røiseland, poi terza, è stato proprio quel primo colpo così rapido, anche se sbagliato, a mandarla in confusione e caricarla di pressione, dunque è lecito affermare che ogni tassello sia finito al posto giusto per la faraonica impresa che ne è poi scaturita.
Wierer detiene ora entrambi i titoli mondiali conquistati dall’Italia femminile nella storia, bissando il successo ottenuto nella mass start di Östersund 2019. La più grande biathleta italiana di sempre continua a macinare trionfi e si è portata con oggi in doppia cifra di vittorie individuali (otto in Coppa del Mondo e due ai Mondiali), diventando la decima azzurra nella storia delle discipline olimpiche invernali a riuscirci. Per l’occasione ha anche eguagliato il record personale di vittorie in una stagione raggiungendo quota 3, con un altro mese abbondante di competizioni per migliorarsi.
Ora anche il discorso sfera di cristallo comincia a farsi nuovamente decisamente interessante perché, al di là degli effettivi equilibri che come si è potuto notare nel biathlon femminile sono molto precari, è il modo in cui Dorothea ha vinto questo inseguimento che potrebbe davvero entrare sotto la pelle delle avversarie. Negli occhi dell’azzurra non c’è traccia di pressione, si sta divertendo consapevole di aver già saputo vincere e quindi pronta ad affrontare ogni gara senza con la mente sgombra e un’intelligenza tattica di prim’ordine.
La svedese Hanna Öberg e Roeiseland hanno alzato il proprio livello in vista di questi Mondiali e, scarti compresi, possono avere quella solidità in più per restare nelle zone alte fino alla fine insieme a Wierer. La tedesca Denise Herrmann e la norvegese Tiril Eckhoff, al contrario, restano un gradino sopra nel fondo ma è più facile ipotizzare per loro qualche debacle come accaduto alla scandinava nella sprint di venerdì. Intanto, però, l’attenzione resta totalmente focalizzata su Anterselva dove la prossima settimana sono in programma le individuali, le staffette e le mass start. L’Italia sta viaggiando ad un ritmo superiore a quello visto a Östersund 2019 ma è tutt’altro che sazia. La 15 km è un format particolarmente adatto a Dorothea, salita per tre volte sul podio e in tutte le occasioni sul gradino più alto, e l’occasione per riscrivere ulteriormente la storia dello sport italiano insieme alla detentrice della coppa di specialità Lisa Vittozzi è davvero ghiotta.
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Foto: F.Angiolini