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Biathlon, Mondiali 2020: i favoriti gara per gara. L’epica battaglia tra Johannes Boe e Martin Fourcade infiamma Anterselva

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La settimana che inaugura i Mondiali 2020 di biathlon, che si disputeranno per l’Italia sulle storiche nevi di casa ad Anterselva per la sesta volta della storia in campo maschile e la terza al femminile, è ormai entrata nel vivo. Alla Südtirol Arena sono in programma dodici intriganti competizioni distribuite in dieci giorni, nelle quali tutti proveranno a gettare l’anima oltre l’ostacolo sognando una medaglia iridata. Tra gli uomini l’attesa è davvero enorme per il secondo capitolo dell’epica battaglia tra il norvegese Johannes Bø e il francese Martin Fourcade, che già nell’ultima tappa di Coppa del Mondo a Pokljuka (Slovenia) ha letteralmente fatto impazzire tutti. Più in generale sia il plotone transalpino che quello degli scandinavi sopraccitati arrivano al main event stagionale in una forma strepitosa e con un’abbondanza decisamente invidiabile, dove il quinto e il sesto del gruppo sarebbero titolari fissi in ogni altro team, ad eccezione forse della sola Germania.

Va ricordato come la tappa altoatesina si disputi in quota, oltre i 1600 metri, un fattore che certamente influisce sulle prestazioni e che per esempio proprio il francese sette volte campione della generale non ha mai particolarmente amato nonostante la classe gli abbia permesso di trovare risultati importanti. Tuttavia, rispetto al solito, si deve notare come non sia stato richiesto agli atleti in questo caso un aumento di altitudine improvviso come avviene tra una tappa e l’altra di Coppa del Mondo, ma che grazie alla pausa dopo Pokljuka ci sia stato modo di avvicinare con meticolosità l’appuntamento e adattarsi al meglio alle condizioni prima di iniziare. Cerchiamo di delineare, gara per gara, un quadro dei favoriti per il podio di questo Mondiale 2020 di Anterselva.

SPRINT

Un nome solo, unico e incontrovertibile, Johannes Thingnes Bø. Il nordico è stato il dominatore assoluto e incontrastato di questo format nelle ultime due stagioni dove ha vinto nove delle undici competizioni alle quali ha preso parte, commettendo tra l’altro incredibilmente due soli errori complessivi nelle serie di tiro a terra in occasione dell’opening in Svezia e ad Annecy quest’anno. Tutti gli altri devono sedersi ed aspettare che lui sbagli, compreso Martin Fourcade che, in ogni caso, può essere considerato il secondo favorito per via di quanto espresso nelle tappe tedesche senza il rivale. I nomi interessanti da seguire sono tanti: la Francia potrà contare sulla variabile impazzita Émilien Jacquelin, che quando prende i bersagli ha già dimostrato di saper fare davvero bene in ogni contesto quest’anno. Per la Norvegia il nome più caldo è senza dubbio quello di Vetle Sjåstad Christiansen, vero leader del team nelle tappe tedesche e salito prepotentemente di condizione rispetto al passato. In casa Germania l’occhio cade inevitabilmente sui “gemelli” Johannes Kuehn e Benedikt Doll, con quest’ultimo in particolare già capace di trionfare ad Annecy con una prova sontuosa. Saranno invece da capire le carte che la Russia potrà schierare in questi Mondiali. Alexander Loginov e Matvey Eliseev sono indiscutibilmente tiratori di primissimo livello ma sugli sci nel 2020 non hanno affatto impressionato e sembrano in calo. In ogni caso, soprattutto per il ventiseienne di Zelenograd la sprint rappresenta la maggiore chance di far bene insieme alla 20 km. Naturalmente non vanno dimenticati anche gli altri veterani e grandi interpreti come Quentin Fillon Maillet, Simon Desthieux, Arnd Peiffer e Tarjei Bø, che partono senza dubbio per vincere. Per l’Italia quattro delle sei Top 10 arrivate quest’anno sono scaturite proprio nella sprint, sia Lukas Hofer che Dominik Windisch con lo zero possono giocarsi la medaglia e non vanno assolutamente sottovalutati.

INSEGUIMENTO

Difficile definire a priori i favoriti per l’inseguimento, essendo che si parte naturalmente con i risultati della sprint. Sulla carta, però, questo potrebbe essere proprio il format dove Fourcade e Bø potrebbero dare più spettacolo con un corpo a corpo di livello assoluto simile a quello proposto nella Mass in Slovenia. Si inseriranno nella lotta al podio tutti coloro che sapranno restare nelle parti alte della classifica nella 10km e in particolare i grandi cacciatori come Fillon Maillet e Christiansen (entrambi già due podi nel format in stagione) acquistano ancora più valore rispetto alla sprint. Vedono certamente il proprio cammino in salita qui invece sicuramente quei biathleti che danno meno garanzie al tiro come Doll, Kuehn e anche Jacquelin, con la Germania che potrebbe dunque avere in Peiffer la migliore carta a disposizione, per esempio. Il campione in carica è l’ucraino Dmytro Pidruchnyi, che fu capace di far saltare letteralmente il banco a Östersund con il primo successo (e podio) della carriera.  Per Hofer e Windisch la situazione resta complicata. Le percentuali non sono state amiche per nessuno dei due big nelle ultime settimane ma in particolare il carabiniere di San Lorenzo di Sebato pare aver riacquistato fiducia e, con un eventuale buona posizione di partenza sognare la medaglia non sarebbe impossibile, memori soprattutto di quanto accaduto ad Hochfilzen quanto l’azzurro si giocò il podio alla quarta serie.

INDIVIDUALE

La 20 km è sinonimo di precisione al tiro e questa diventa dunque “la” gara per Martin Fourcade. Il catalano è nettamente il più preciso del circuito fino a qui tra i big (92,5% complessivo!) e il re indiscusso nella storia del biathlon in questo format, con 14 vittorie (secondi a parimerito i norvegesi Ole Einar Bjørndalen e Emil Hegle Svendsen a 8) e 20 podi. Questo è il contesto in cui Johannes potrebbe essere più vulnerabile, anche se a Pokljuka è riuscito a vincerla in maniera indimenticabile e bisogna vedere quanto quella sconfitta sia entrata nella testa del fuoriclasse francese. Dopo quanto accaduto in particolare a Östersund (cinque francesi nei primi sette), chiunque venga schierato per la formazione transalpina sarà da considerare pretendente assoluto alla medaglia, ma anche Tarjei Bø e Christiansen possono inserirsi nella mischia degli outsider. Per lo stesso motivo di Fourcade questa è e resta anche la gara dove i russi Loginov e Eliseev sono più attesi, in quanto sfruttando la precisione al tiro e riuscendo a difendersi dignitosamente sugli sci la medaglia potrebbe essere alla portata. Anche in questo caso per le speranze di Germania è necessario suonare a casa Peiffer, che sarebbe oltretutto anche il campione del mondo in carica dopo il trionfo in Svezia. Anche l’Italia ha una buona chance di fare molto bene con un Hofer in grado di coprire almeno 19 bersagli mentre per Windisch questo potrebbe essere il contesto più complicato tra tutti.

MASS START

L’ultima gara del Mondiale, tanto dipenderà dalle energie residue ma questa, per caratteristiche, sarà la giornata di Quentin Fillon Maillet. Il ventisettenne di St. Laurent è un vero maestro delle partenze in linea e in Slovenia ha già dimostrato di saper battere anche un Bø e un Fourcade di primo livello. La passata stagione sulle nevi italiane ha conquistato la prima di tre vittorie in carriera, proprio in questo format, disputando una mass strepitosa e superando il norvegese di testa e di cuore. Il favorito numero uno può essere dunque proprio lui, anche più della coppia rivale alle sue spalle che, come sempre sputerà sangue per primeggiare. Il Christiansen delle ultime settimane non può essere escluso dai discorsi per la medaglia e poi non va dimenticato naturalmente Dominik Windisch, due vittorie in carriera ed entrambe in questo format, campione del mondo in carica e con grandi speranze di bissare il miracolo quantomeno per il podio nello stadio in cui è cresciuto. In ogni caso dopo tre mass start in stagione nessuno è riuscito a salire due volte sul podio tranne J.Bø (che è 2/2 avendo saltato Oberhof), quindi come anticipato molto dipenderà dalle energie fisiche e mentali che resteranno nel serbatoio e dalle condizioni atmosferiche.

STAFFETTA

Con ogni probabilità la staffetta maschile di questi Mondiali potrebbe essere una delle competizioni più elettrizzanti che gli appassionati possano desiderare. Come anticipato nell’introduzione sia la Norvegia che la Francia possono contare su un quartetto a dir poco disarmante, con quattro big del circuito a tutti gli effetti indipendentemente da chi verrà poi schierato: a questo Mondiale infatti si entra con 4 francesi e 5 norvegesi tra i primi 11 biathleti della classifica generale. Inutile dire che le prime due posizioni, salvo veri miracoli o debacle sono off limits per tutti e la sola Germania può contare su quattro atleti competitivi nel fondo tali da mettere pressione alle due rivali in caso di ottime percentuali. In ogni caso i tedeschi sono i favoriti per il bronzo davanti alla Russia, sulla quale pesa però ancora la grande incertezza riguardante la condizione sugli sci. L’Italia vanta un podio in stagione, arrivato in Svezia con lo stesso quartetto che verrà schierato anche qui, ma le possibilità che l’impresa possa venire ripetuta sono decisamente basse e, di fatto, questa è la prova su cui è riposta l’aspettativa minore di tutta la rassegna iridata.

STAFFETTA MISTA

Storicamente questa è la gara dell’Italia, il nostro collaudato quartetto Vittozzi, Wierer, Hofer, Windisch ha sempre saputo farsi trovare pronto e quando tutti e quattro hanno combattuto insieme i risultati sono stati incredibili: dalla stagione 2016/2017 è successo infatti in otto occasioni e sono arrivati 7 podi con 2 vittorie, con unica top 3 mancata in occasione dei Mondiali di Hochfilzen quando ci siamo classificati comunque quarti. Numeri che danno grandissimo coraggio, anche se la competizione è tanta e continuare questa striscia di risultati eccezionali non sarà comunque facile. Ipotizzando che ogni squadra schieri il quartetto d’oro la Norvegia pare nettamente superiore a tutte per via dell’importante gap creato con le donne sulla Francia e con gli uomini rispetto all’Italia, che restano tuttavia le favorite per mettersi al collo le medaglie, sulla carta. La Germania può sfidare gli azzurri soprattutto grazie al fatto che a chiudere saranno gli uomini, dove i tedeschi hanno obiettivamente qualcosa in più rispetto a noi, e quindi sarà fondamentale per Lisa e Dorothea creare un gap importante nella prima fase della gara. Anche la Russia può provare ad inserirsi nella battaglia ma le frazioni femminili rappresentano una vera incognita e nel corpo a corpo finale eventuale anche gli uomini dovrebbero risultare sconfitti, per questo il quartetto resta nel complesso un gradino sotto agli altri.

SINGLE MIXED

Diventa invece molto complicato definire a priori i valori in campo per le staffette miste, in virtù del fatto che non è certo che siano sempre i migliori del lotto a partecipare. Johannes Bø e Tiril Eckhoff tirati a lucido sarebbero chiaramente ingiocabili per tutti, la Francia dovrà fare molta attenzione a chi schierare soprattutto al femminile e dunque anche questa potrebbe essere una buona carta da medaglia per la collaudata coppia Wierer-Hofer che con ogni probabilità saranno i due nomi schierati dall’Italia, dopo l’argento iridato conquistato in Svezia nel 2019. La Germania sarà chiamata a decidere tra l’andare all in con Denise Hermmann e magari Benedikt Doll o giocarsi le più sicure carte Franziska Preuss e Arnd Peiffer, anche se tutti i segnali lasciano intendere che si dovrebbe andare verso la direzione di quest’ultima, almeno al femminile, giustamente per il tipo di gara. La Russia con una Ekaterina Yurlova di sostanza al fianco di Loginov potrebbe anche ambire a fare molto bene e inserirsi nella mischia, dove spuntano però in questo contesto anche due nazioni nuove: l’Austria della ormai “storica” coppia Simon Eder / Lisa Theresa Hauser e la Svezia di Hanna Öberg e Sebastian Samuelsson.

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: LaPresse

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