MotoGP
MotoGP, Test Sepang 2020: Andrea Dovizioso e Ducati, l’anno della verità. Serve una svolta e c’è il nodo del contratto in scadenza
Il Motomondiale 2020 è già iniziato. Non ufficialmente, con il primo Gran Premio di MotoGP che si correrà tra poco più di un mese in Qatar, ma con la tre giorni di test a Sepang riservata a esordienti e collaudatori. Dopo la presentazione del 23 gennaio, la Ducati è scesa in pista ieri con il proprio uomo di fiducia, Michele Pirro, che ha fermato il proprio miglior cronometro in 2’00”909 a bordo della nuova GP20. La nuova moto verrà finalmente testata anche dai piloti ufficiali, sempre in Malesia, da venerdì 7 febbraio, con altre tre lunghe giornate di prove in programma fino alla domenica.
Gli imminenti test pre-stagionali sono già fondamentali per i team, in quanto dietro le quinte oltre a raccogliere dati preziosissimi per perfezionare il mezzo in vista dell’opening del Campionato del Mondo, si potrenno trarre le prime indicazioni riguardo al livello rispetto a quello dei rivali. A Borgo Panigale si è lavorato duramente per capire al meglio quanto di buono e di meno positivo si è raccolto nei test di Valencia e Jerez e il nuovo progetto, anche se una semplice evoluzione e non certo una rivoluzione, è stato ideato proprio in base a questo.
Siamo ad un anno fondamentale per la coppia di piloti attualmente vestiti di rosso, infatti sia Andrea Dovizioso che Danilo Petrucci sono in scadenza di contratto e dovranno dimostrare di meritarsi il rinnovo. Al forlivese è chiesto per l’ennesima volta il compito “impossibile” di provare a contrastare il dominio dello spagnolo Marc Marquez e della Honda, o quantomeno confermarsi vice-campione del mondo come accade ormai dal 2017 a questa parte. Per l’umbro invece il discorso è molto differente e l’impressione è che soltanto con delle super prestazioni (in stile prima parte della stagione scorsa) si potrà vederlo ancora in sella alla Desmosedici a partire dal 2021. L’australiano Jack Miller e il nostro Francesco Bagnaia scalpitano in Pramac e se i risultati nel 2020 dovessero essere dalla loro parte diventerebbero i principali pretendenti a sostituirlo nel team ufficiale.
Con i recenti rinnovi (un po’ a sorpresa, ma neanche troppo) dei due gioielli di casa Yamaha Fabio Quartararo e Maverick Viñales, che erano senza dubbio i due principali candidati per sostituire degnamente un campione come Andrea, la questione di Dovizioso si è invece leggermente rasserenata. E’ difficile ipotizzare che Luigi dall’Igna si affidi a due scommesse e quindi al momento, escludendo al 100% un possibile ritorno di Valentino Rossi che ha perso il sedile della M1, l’unico serio candidato per guidare la Rossa è a tutti gli effetti proprio Marc Marquez, che se dovesse clamorosamente decidere di provare una strada differente troverebbe in Italia una casa certamente molto più sicura e accogliente rispetto alla scommessa KTM.
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Foto: LaPresse