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Golf, Rory McIlroy si sbilancia sulla Ryder Cup 2020: “Non vedo come si possa giocare, verrà rinviata al 2021”

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Superati con enorme successo i due eventi benefici di esibizione tenuti in Florida il mondo del golf, in particolare quello americano, si appresta alla vera ripartenza della stagione del PGA Tour. Mancano infatti ormai solamente un paio di settimane al Charles Schwab Challenge 2020 che firma la riapertura del circuito professionistico più famoso del globo, primissima tappa di quello che diventa per forza di cose un cammino serratissimo che porterà nei prossimi mesi a disputare tutti i principali tornei in programma ad eccezione dell’Open Championship che purtroppo è l’unico che ha deciso di alzare immediatamente bandiera bianca.

Naturalmente i primi tornei si svolgeranno a porte chiuse e tra appassionati e addetti ai lavori il dibattito sull’effettiva utilità di giocare senza il supporto dei fan prosegue più serrato che mai. Se infatti per i tornei “meno prestigiosi” questa realtà è facilmente accettabile, assistere a dei Major o ad una Ryder Cup senza spettatori farebbe storcere il naso ai più, consapevoli di giocare principalmente per intrattenere la gente presente in loco.

Come sovente è accaduto in passato il numero 1 al mondo Rory McIlroy si era già fatto avanti, difendendo la posizione di molti colleghi che auspicano un rinvio di 12 mesi per il più affascinante dei tornei di golf a livello mondiale. Il nordirlandese ha giocato appunto un paio di settimane fa al Seminole GC in occasione del TaylorMade Driving Relief senza pubblico ma, nonostante la graditissima possibilità di ritornare a colpire qualche pallina in competizione con altri giocatori, non riesce ad immaginarsi come un torneo fondato sul supporto e gli incitamenti esterni come la Ryder possa pensare di essere confermata in queste condizioni.

In un’intervista a BBC Sport NI il quattro volte campione Major si è dunque spinto ancora oltre affermando che secondo lui l’evento è sul punto di essere effettivamente rinviato: “Non riesco ad immaginarmi un modo possibile per disputarla, quindi penso che non si farà niente. Secondo me verrà tutto rimandato al 2021 e personalmente ritengo sia la scelta giusta. La maggior parte dei giocatori vorrebbe che andasse in questo modo, così da poter competere di fronte alla folla e con l’atmosfera a cui tutti siamo abituati e che rende l’evento così speciale”.

Solo il tempo dirà se l’opinione di Rory sarà confermata e se altri professionisti si esporranno con questo pensiero. Per il momento il weekend del 25-27 settembre è ancora una data da segnare sul calendario di ogni appassionato, perché a Whistling Straits in Wisconsin l’Europa dovrebbe provare a difendere il successo del 2018.

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: shutterstock.com

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