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Golf, Jon Rahm trionfa al Memorial Tournament 2020 e diventa il nuovo numero 1 del mondo

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A Dublin (Ohio) questa notte si è scritta una pagina importante della storia del PGA Tour. Lo spagnolo Jon Rahm ha infatti dominato il potente field del prestigioso Memorial Tournament 2020, assicurandosi la vittoria numero 3 in carriera nel circuito ma soprattutto issandosi al vertice dell’ordine di merito mondiale, scavalcando il nordirlandese Rory McIlroy. Il venticinquenne di Barrika è il secondo iberico della storia a raggiungere tale importante traguardo, il primo dal compianto e indimenticabile Severiano Ballesteros.

Nonostante più sofferenza di quella necessaria, il risultato finale del Memorial è stato quello che Rahm aveva sempre sognato. Lo spagnolo ha infatti visto dilapidarsi rapidamente un enorme vantaggio che aveva toccato anche gli 8 colpi, ma glie ne sono bastati tre (R4 in 75 colpi, +3) per mantenere la leadership e assicurarsi il trofeo. Chiude a -9 Rahm, un evento caratterizzato da un Miurfield Village preparato in maniera impeccabile rispetto a settimana scorsa, capace di mettere in grandissima difficoltà tutti i migliori interpreti di questo sport e regalando anche parecchi score altissimi e inusuali per atleti di questo calibro.

Il secondo posto è finito nelle mani dell’americano Ryan Palmer, tornato ad ottimi livelli e capace di chiudere a -6 nonostante le condizioni meteorologiche difficili che soprattutto ieri hanno colpito Miurfield interrompendo anche il gioco per qualche decina di minuti. Terzo e quarto posto per la coppia inglese formata da Matthew Fitzpatrick (-5, una delle sue migliori settimane sul tour americano) e Matt Wallace, conl’australiano ed ex numero 1 del mondo Jason Day ad accompagnare il trentenne britannico a -4. Un ritorno tanto atteso quanto gradito, questo del 32enne, che se riuscisse a dare continuità al proprio gioco ed evitare i noti acciacchi fisici sarebbe un aggiunta di elevatissima caratura alla lista dei Top players.

Rory McIlroy cede giustamente lo scettro e ferma per ora il proprio tassametro da numero 1 a quota 106 settimane (terzo all time) dopo un disastroso 78 di giornata che lo ha gettato nelle parti centrali della leaderboard fino al 32esimo posto, a +4 totale. Il gioiello di Holywood è certamente quello che più di tutti sembra aver patito la sosta per coronavirus, in quanto dal ritorno in campo ha inanellato prestazioni decisamente negative in sequenza, aumentando soprattutto la propria volatilità dello score in maniera esponenziale rispetto al passato. Per finire una nota anche sull’altro attesissimo della settimana, Tiger Woods, che tornva a giocare dopo ben 5 mesi di stop. Dopo aver superato di un soffio il taglio venerdì la tigre ha chiuso a +6 con una deludente ultima giornata in +4 che avrebbe potuto anche riportarlo veramente in alto con un risultato diverso.

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Foto: LaPresse

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