Biathlon

Biathlon, le pagelle di oggi: Johannes Boe fa paura, Vittozzi brilla tra gli azzurri. Debacle Francia e Germania

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In Slovenia sono iniziati oggi i Mondiali 2021 di biathlon con la prima gara, la staffetta mista. A Pokljuka, noostante per la prima volta in un’edizione iridata si sia invertito l’ordine dei frazionisti, con uomini prima delle donne, non c’è stata oggi alcuna sorpresa, almeno per quanto riguarda la prima posizione. La favoritissima Norvegia ha infatti mantenuto il pronostico di favorita e imponendosi in quasi totale tranquillità, nonostante un brivido finale occorso sull’ultimo poligono di Marte Roeiseland.

Argento per l’Austria, davanti alla Svezia, che beffa l’Ucraina in volata. Fuori dal podio la delusissima Francia, affossata da un giro di penalità nel momento peggiore per Anais Chevalier in terza frazione, che chiude davanti agli azzurri autori di una buona prova in rimonta soprattutto di Lisa Vittozzi. Settima la Germania, mai in partita.

PAGELLE STAFFETTA MISTA MONDIALI BIATHLON 2021 – POKLJUKA

Norvegia – 8: non c’era altro risultato possibile per il quartetto composto dai primi due atleti della generale sia al maschile che al femminile oggi, e hanno conquistato l’oro. Una prova sontuosa, iniziata al meglio con un solido Laegreid (8) e un imperioso Johannes Boe (9) che sembra aver già messo le cose in chiaro in vista delle prove individuali. Qualche tentennamento al tiro, ma gestito con testa, per Eckhoff (6) e Roeiseland (6), chiamate solamente ad amministrare una vittoria ormai sicura.

Austria – 9: difficile immaginare cosa una nazione outsider possa fare, meglio di così. Il quartetto era solidissimo e ambizioso, ma ha saputo sfruttare al meglio le qualità al tiro per imbastire una prova perfetta e mettersi al collo un meritatissimo argento. Solidi Komatz (8) e Eder (8), molto positiva la frazione di Zdouc (9) che lascia a un’ormai certezza come Hauser (9) il compito di salire sul podio.

Svezia – 8: sospiro di sollievo per il quartetto svedese che dopo l’uscita di scena della Francia, dell’Italia e della Germania ha rischiato di perdere beffardamente una medaglia che pareva quasi scontata. Questa volta Hanna Oeberg (8) ha tremato meno del solito e con grinta e intelligenza ha tenuto alle spalle Pidhrushna regalando il bronzo a Samuelsson (6), Ponsiluoma (7) e Persson (9).

Ucraina – 8: sfortunato risultato per gli ucraini, che si sarebbero ampiamente meritati la medaglia. Di fatto tutti e quattro sono riusciti a estrarre dal cilindro una prestazione maiuscola, ma gli errori di Pidhrushna (6) in piedi sono costati troppo. Bene Pryma (8), Pidruchnyi (8) e soprattutto una super Dzhima (9).

Francia – 5: che delusione per i transalpini oggi, e tutto a causa di un unico bersaglio. Dopo i primi quattro coperti rapidamente in piedi, Anais Chevalier (4) cede alla pressione e ne manca quattro di fila, perdendo non solo il treno della Norvegia ma compromettendo l’ottimo lavoro di Jacquelin (8), Fillon Maillet (7) e Simon (6), che ancora una volta ha provato a rientrare nel finale con una grande ottava serie ma questa volta le energie nel fondo non sono state abbastanza.

Italia – 6: non si può essere soddisfatti del risultato perché si partiva per conquistare la medaglia, tuttavia il sesto posto nel complessivo non può nemmeno essere considerato un disastro analizzandone le motivazioni. Bionaz (5) patisce un po’ la pressione iniziale e complica certamente le cose (anche a causa di un bastoncino rotto nel secondo giro), tuttavia è forse l’ultimo giro molto deludente di un fin lì invece discreto Hofer (5) a scavare quell’ulteriore divario che è diventato impossibile da recuperare per le donne. Wierer (6), non al meglio della condizione, si difende e fa quel che può sparando bene, poi Vittozzi (8) si inventa una quarta frazione da applausi, recupera la Germania e conquista il sesto posto.

Germania – 5: una staffetta incolore, opaca e deludente per i tedeschi, allontanatisi dalle zone calde sin dal secondo poligono di Lesser (5) e mai rientrati. Peiffer (6) non ha rubato l’occhio così come Preuss (6) in ultima frazione, scavalcata anche da Lisa, mentre la più convincente è parsa Herrmann (7) che quantomeno nel fondo ha dato le prime risposte che le si chiedevano.

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Foto: LaPresse

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